Bellissimo dipinto ad olio su tela di Pompilio Seveso, della prima metà del ‘900 raffigurante paesaggio della Valmalenco. Firmato in basso a destra, con cornice coeva
Pompilio Seveso (Milano, 1877 – Milano, 3 settembre 1949)
Pompilio Seveso segue i corsi dell’Accademia di Brera tra il 1893 e il 1895, e la sua scuola del nudo tra il 1904 e il 1909 e tra il 1915 e il 1916, per poi dedicarsi da autodidatta all’osservazione della produzione di Leonardo Bazzaro, Emilio Longoni e Filippo Carcano. Fu proprio l’amicizia di questi maestri, in particolare di Longoni che spesso accompagnava a dipingere in montagna, a plasmare la sua abilità di pittore. Nel primissimo Novecento da giovane ebbe una parentesi molto significativa di divisionismo, per attinenze non conducibile all’amico Longoni ma con le opere e la lezione di Fornara. Successivamente i soggetti della sue opere, tutte riprese dal vero, assumevano una connotazione post-scapigliata vicina a Bazzaro o Gignous. Fanno spesso riferimento ai paesaggi dei suoi soggiorni di Feriolo, sul Lago Maggiore, della Valmalenco e della Valtellina.