Eugenio Carmi (Genova, 17 febbraio 1920 – Lugano, 16 febbraio 2016)
Acquaforte, acquatinta originale misura foglio 50x65cm anno 1991 firmata a matita dall’artista, esemplare n 56/99. Editore Gibralfaro. Timbro a secco sulla carta mano. Con certificato di garanzia.
Eugenio Carmi è uno dei maggiori esponenti dell’astrattismo italiano della seconda metà del novecento. Ai primissimi inizi figurativi influenzati dal suo maestro Felice Casorati seguono i due decenni cinquanta e sessanta, nei quali Carmi è noto internazionalmente per le sue opere informali. Dagli anni settanta passa all’astrattismo geometrico, rigoroso ma – come spesso suggerisce lui stesso nei titoli delle opere – ribelle. Dagli anni settanta ad oggi l’evoluzione è coerente e progressiva, partendo da geometrie dai colori decisi e dall’impatto quasi grafico, alle opere contemporanee estremamente materiche e poetiche che sembrano riallacciarsi alle sue opere informali.
Negli anni cinquanta e sessanta il suo lavoro artistico è decisamente influenzato dall’ambiente industriale, cui lui è strettamente legato attraverso la direzione artistica dell’industria siderurgica Italsider. In seguito la sua arte è maggiormente concentrata in studio, pur con altre incursioni nell’arte applicata. Dalle geometrie piatte degli anni settanta Carmi giunge alla materia delle ultime opere, incentrate sul tema delle leggi matematiche della natura.
Convinto che compito dell’arte è vedere e creare bellezza, in proposito scrive articoli e interviene in convegni e lezioni universitarie.